Prima Impressione
Mamma, ti presento Beatrice, disse Luca con un lieve imbarazzo, presentando la ragazza che aveva portato a casa a unora così avanzata.
Buonasera, rispose Maria, osservando con disapprovazione lospite inattesa. Che orario delizioso per le presentazioni! Mancano cinque minuti a mezzanotte
Avevo detto a Luca che era troppo tardi, si giustificò subito Beatrice, ma lui mi ascolta? Testardo come un mulo!
«Bella mossa,» pensò Maria, amareggiata. «Si scusa e lo dipinge come un despota. Non mi piace affatto questa ragazza.»
Entrate pure, sospirò, ritirandosi in camera senza aggiungere altro.
Cosa poteva fare, dopotutto? Cacciare il suo unico figlio nel cuore della notte? Per colpa di una sconosciuta? Se volevano vivere insieme, pazienza. Una madre è lì per proteggere il figlio e aprirgli gli occhi. E Maria avrebbe fatto in fretta. Luca avrebbe rimandato la sua fidanzata da dove era venuta, senza rimpianti. Anzi, ne sarebbe sollevato!
Tutta la notte, Maria rimuginò il suo piano per estromettere Beatrice dallappartamento.
No, non si opponeva al matrimonio di Luca. A trentanni, era ora che fondasse una famiglia.
Ma non con lei!
Primo, era molto più giovane. Segno che il vento le frullava in testa.
Una moglie, quella? Una madre? Una padrona di casa?
Poi, il suo atteggiamento parlava chiaro: presentarsi a casa degli altri a unora indecente, senza nemmeno scusarsi! In più, aveva osato accusare il suo adorato figlio senza motivo
E per di più, aveva passato la notte!
Era la prima volta o unabitudine?
Insomma. Maria, semplicemente, non la sopportava.
Quindi anche Luca avrebbe finito per fare lo stesso.
A che perdere tempo con lei?
Il piano divenne inutile.
Beatrice stessa le offrì tutte le occasioni per rimettere le cose a posto.
Il primo segnale arrivò già al mattino.
Si chiuse in bagno per unora.
Luca, impotente, girava per lappartamento, sempre più furioso.
Tesoro, cosa non va? chiese Maria con una dolcezza esagerata. La ragazza si prepara, vuole piacerti
Ma io devo andare a lavoro!
Allora bussa alla porta, spiegale che non è sola qui, suggerì la madre.
Sarebbe imbarazzante, borbottò lui. Ne parleremo più tardi. E tu, mamma, non farai tardi?
Io? No. Sono pronta da un pezzo. Ecco, ho fatto le frittelle. Vieni a fare colazione.
Non mi sono nemmeno lavato!
Pazienza, lo farai dopo. Intanto, non perdere tempo mangia, ti servono le energie per la giornata.
Luca si sedette a tavola.
Proprio allora, Beatrice uscì dal bagno, un asciugamano in testa, raggiante.
Finalmente! esclamò Luca, precipitandosi verso lo specchio appannato.
Si lavò in fretta, si rasò di corsa, ingoiò una frittella in tre bocconi e, già sulla porta, gridò:
A stasera! Spero vi troviate bene.
Luca! lo richiamò Beatrice. Dovevamo andare a prendere le mie cose oggi.
Ci andremo. Stasera. Non annoiarti! La sua voce già echeggiava nelle scale.
Maria si alzò, chiuse la porta, si voltò verso Beatrice e domandò secca:
Non ti vergogni?
No, rispose la ragazza sorridendo. Dovrei?
Luca farà tardi per colpa tua!
Non farà tardi. Prenderà un taxi, sicuro. Non ti preoccupare, andrà tutto bene.
Comunque, ricorda: non sei sola qui. Se vuoi occupare il bagno unora al mattino, alzati prima. Fortuna che oggi non lavoro.
Non succederà più, disse semplicemente Beatrice. Mi scusi.
Maria rimase a bocca aperta. Si aspettava una lite, e invece
Va bene, borbottò, dirigendosi in bagno.
Il primo oggetto che attirò il suo sguardo fu un tubetto di dentifricio nuovo, aperto nonostante il vecchio non fosse finito.
Beatrice, perché hai aperto un dentifricio nuovo?
Lo preferisco.
Spero che porterai il tuo? E il tuo shampoo?
Certo, signora Rossi
E i tuoi asciugamani!
Li porterò
Nonostante i tentativi di provocarla, Beatrice non abboccò. Acconsentiva a tutto, annuiva educatamente, “prendeva nota” dei suoi futuri doveri.
A corto di argomenti, Maria passò allattacco frontale.
Perché sei venuta qui?
Io e Luca ci amiamo
Certo che lo ami, un ragazzo così! Ma io non capisco: cosa ci trova in te?
Non glielho chiesto
E i tuoi genitori?
Mia madre è sarta.
E tuo padre?
Non lho mai conosciuto.
Capisco. Una figlia senza padre. E come pensi di diventare una buona moglie per mio figlio?
Farò del mio meglio
Potrai provarci, ma non basterà. Mio figlio non ti ama. Crede solo di farlo. Io lo conosco, io! E non ti sposerà mai! Perché dovrebbe? Sei già ai suoi piedi.
Mi ama, mormorò Beatrice, la voce tremante. Ne sono sicura.
Ti illudi. Pensi di essere la prima?
No ma non importa
Non importa? Si stancherà di te in una settima! Non sei alla sua altezza! Lintelligenza, sai cosè?
Sì. Ma qui la parola è mal scelta.
E perché?
Ho una laurea.
E allora? Ascolta, ragazzina, torna a casa tua. Questo non è il tuo posto. Te lo sto dicendo da stamattina, ma non vuoi capire.
Va bene, me ne andrò. Ma cosa dirai a Luca? Non gli piacerà.
Non è un tuo problema! Vattene e non tornare. Non sei benvenuta.
Maria stessa si stupì della sua crudeltà. Mai avrebbe immaginato di dire certe cose. Le parole acide uscivano senza controllo.
E Beatrice?
La ragazza la fissava, capendo perfettamente.
Sua madre era gelosa. Si conoscevano appena, e già lodio ribolliva. E sarebbe solo peggiorato
La porta sbatté: Luca rientrava prima del previsto.
Già? sbuffò Maria, che sperava di vedere Beatrice sparita al suo ritorno.
Mi hanno lasciato andare! esclamò lui, raggiante. Ho detto che avevo una questione di famiglia. Hai sentito, Bea? Di famiglia!
Che questione? ringhiò Maria.
Andiamo a dichiarare la nostra unione in comune, poi prendiamo le sue cose! Bea, preparati!
Maria, con il cuore stretto, capì di aver perso molto più di una battaglia: forse aveva rovinato per sempre la sua chance di diventare nonna.